L’opportunità di effettuare terapia chirurgica va valutata tenendo conto di taluni parametri: presenza di tasche con profondità di sondaggio uguale o maggiore di 5 mm;
alterazione dell’architettura gengivale ed ossea; presenza di lesioni delle forcazioni di II e III classe; necessità di ricostruire o rigenerare il supporto parodontale; necessità di modificare la
posizione e/o il volume della gengiva; presenza di elementi dentali irrecuperabili che richiedono un trattamento implanto-protesico.
La scelta della tecnica chirurgica si baserà, a discrezione del clinico, sulla valutazione delle indicazioni e dei risultati attesi delle diverse procedure.
Lo scopo primario della terapia chirurgica deve essere quello di facilitare l’igiene orale domiciliare istaurando una morfologia gengivale, ossea e dentale che consenta di raggiungere questo
obbiettivo.
Al termine della terapia chirurgica è necessaria un’ulteriore rivalutazione del paziente per accertare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Quando gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti il paziente deve essere inserito in un programma di supporto parodontale.
Nelle diverse fasi terapeutiche di trattamento della malattia parodontale può essere opportuno l’impiego di farmaci, somministrati per via sistemica o locale, a supporto o integrazione della terapia
meccanica.